Le organizzazioni culturali alla prova della Riforma del Terzo Settore

Le istituzioni non profit che operano nel mondo della cultura assumono forma giuridica assai variegata e molte di esse devono guardare con grande interesse all’iter di attuazione della Riforma del Terzo Settore, di cui al Decreto legislativo n. 117/2017 e s.m.i. e ai numerosi decreti attuativi, per le diverse opportunità di empowerment delle relative strutture organizzative, per la più corretta configurazione delle rispettive attività, per le forme di collaborazione possibile con le istituzioni pubbliche e per i possibili vantaggi fiscali che ne possono derivare.

Occorre prima di tutto precisare che in Puglia, su un totale di 18.485 istituzioni non profit censite dall’ISTAT all’incirca un anno fa, sono 11.398 cioè poco meno del 62% del totale quelle attive nel settore delle “attività culturali, ricreative, sportive”, quindi una netta prevalenza anche rispetto alle istituzioni impegnate nel mondo del sociale, del sanitario, della protezione civile, dell’azione civica. E giova anche ricordare che nel settore della cultura il riferimento delle istituzioni non profit comprende le Associazioni di Promozione Sociale - APS, le Organizzazioni di volontariato - OdV, le Fondazioni, ma anche tutte le associazioni culturali, musicali, teatrali ecc… che si configurano come associazioni di diritto privato ai sensi del Codice civile.

E se il Codice del Terzo Settore, anche mediante le successive circolari applicative, fornisce indicazioni specifiche per l’iter da seguire per le Organizzazione di volontariato e le Associazione di promozione sociale tutte le organizzazioni che di diritto possono essere riconosciuti Enti del Terzo Settore - ETS chiamati ad espletare specifici adempimenti per conseguire anche l’iscrizione nel  Registro unico nazionale del Terzo settore - RUNTS, per tutte le altre associazioni di diritto privato, invece, si apre una fase di riflessioni interne per decidere quale configurazione mantenere o assumere nel prossimo futuro, avendo cura di considerare:

  • requisiti e implicazioni organizzative,
  • natura delle attività e settori prevalenti,
  • benefici fiscali e oneri amministrativi,
  • composizione delle entrate,
  • opportunità in termini di rapporto con le amministrazioni pubbliche.

Questo spazio web è dedicato a fornire informazioni mirate e a veicolare ogni assistenza specifica utile alle istituzioni culturali non profit per gestire senza preoccupazione e con la massima serenità la fase di valutazione che sono chiamate ad affrontare, nella convinzione che la crescita delle organizzazioni culturali non potrà che tornare a vantaggio dell’intero settore e sarà un fattore incentivante per molti cantieri di innovazione sociale e culturale, ma anche di innovazione amministrativo-gestionale, sul territorio regionale.

Innanzitutto troverete in questa pagina tutto il quadro normativo aggiornato ad oggi, e tutti gli aggiornamenti di volta in volta disponibili, nonché le circolari ministeriali e regionali in materia di attuazione della riforma del Terzo Settore  già emesse e che si riferiscono a tutte le associazioni e istituzioni non profit. Sulla scorta delle domande ricorrenti, la Sezione Economia della Cultura, di concerto con l’attuale Servizio per il Terzo Settore e l’Innovazione delle reti sociali e con il costituendo Ufficio per il Registro unico nazionale del Terzo settore regionale, curerà la pubblicazione di domande frequenti - FAQ e di documenti di orientamento.

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