Concluso il progetto di Kenda onlus in Costa d’Avorio
Si conclude dopo undici mesi di attività il progetto Generazione Mai Nata realizzato in Costa d’Avorio da Kenda Onlus - Cooperazione tra i Popoli con il sostegno della Regione Puglia attraverso la L.R.20/2003 - Avviso Pubblico 2018 e supportato da un solido partenariato internazionale che ha visto le associazioni italiane Associazione Giuseppe Moscati, Associazione Pagina Bianca e Parrocchia di San Sabino unire sforzi ed intenti con le associazioni della società civile ivoriana Young and Optimistic Spirit-YO Spirit, Reseau Ivoire por-Santé-RIPS e Amicale des Filles de San Pedro-AFSP.
Obiettivo principale del progetto è stato il miglioramento del sistema di cure materno-infantili in Costa d’Avorio, attraverso la dotazione di incubatrici, di materiale sanitario e la formazione delle giovani madri sulle corrette pratiche igieniche da tenere per sé e per i propri figli. Lo scarso accesso a cure sanitarie adeguate fa sì che le nascite premature pesino per il 33% sul totale delle morti neonatali registrate in Costa d’Avorio, assieme a malattie più comuni su cui manca una diagnosi precoce.
Il progetto Generazione Mai Nata ha fornito tre incubatrici agli ospedali delle città di Ouraghaio (Regione di Goth, centro-ovest del paese), Vavoua (regione dell’Alta Sassandra, centro-ovest del paese) e Bingerville (distretto del Grand Abidjan). Puntando sin da subito sulla sostenibilità futura dell’intervento e su una gestione diretta delle attrezzature da parte delle strutture sanitarie interessate, alla consegna si è affiancata una formazione tecnica sul corretto utilizzo e manutenzione delle stesse, rivolta al personale medico-sanitario dei reparti di ostetricia e ginecologia.
Inoltre, il progetto ha creato un’occasione unica per la nascita spontanea di tavoli di discussione che hanno visto la partecipazione della comunità locale, delle autorità tradizionali e governative su temi non soltanto sanitari, ma anche inerenti lo sviluppo urbano, sociale ed economico dei contesti in cui si è agito. Un obiettivo, questo non preventivato, che ha però esaltato come iniziative di cooperazione internazionale non possano prescindere da dinamiche di co-sviluppo e partecipazione che mettano al centro gli attori locali.
L’avvento della pandemia da Covid-19 ha visto la Costa d’Avorio tra i primi paesi a dichiarare lo stato di emergenza ed attuare misure contenitive per la diffusione del contagio su tutto il territorio nazionale. I nuovi bisogni emersi hanno portato i partner a ridefinire la propria strategia di azione. In particolare, l’associazione AFSP, già attiva in loco per il contrasto alla diffusione del virus oltre che su tematiche sociali, ha realizzato una campagna di sensibilizzazione sulle misure di contenimento nell’area più colpita dal Coronavirus, il distretto del Grand Abidjan. La formazione ha direttamente coinvolto oltre 350 partecipanti, donne e bambini di comunità e scuole in contesti rurali ed isolati. Sono stati distribuiti numerosi kit composti da mascherine in tessuto cucite da sarte locali, gel igienizzanti per le mani, salviette e sapone. Inoltre, nei punti strategici di passaggio delle località coinvolte sono stati posizionati secchi dotati di rubinetto e sapone per consentire in qualsiasi momento la corretta igienizzazione delle mani, laddove l’accesso all’acqua non è sempre garantito.
La solidità del partenariato attivato tra Italia e Costa d’Avorio ha inoltre permesso di replicare gli incontri di formazione e distribuire ulteriori kit di protezione personale e collettiva presso altre realtà ivoriane che ne hanno fatto richiesta.
Maggiori informazioni sul progetto sono reperibili sulla scheda dedicata di Europuglia, oppure sulla pagina del progetto sul sito di Kenda onlus o, ancora, sulla pagina Facebook di Kenda onlus.
Pubblicato il 17 novembre 2020