Indietro Blue Growth cross-border conference, larga partecipazione per la tre giorni del Progetto Smart Adria

Blue Growth cross-border conference, larga partecipazione per la tre giorni del Progetto Smart Adria

Con oltre 200 presenze all’attivo si è conclusa la Conferenza transfrontaliera sulla Blue Growth, organizzata nell'ambito del Progetto tematico Smart Adria Blue Growth (Programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro) e svoltasi in modalità telematica dal 25 al 27 gennaio scorsi.

La tre giorni, dal titolo “Promoting the application of S3 in Adriatic-Ionian region” ha rappresentato una prima decisiva opportunità di confronto del partenariato con gli stakeholders della Blue Economy.

Ad aprire la plenaria, i saluti istituzionali dei partner di progetto, tra i quali, per la Regione Puglia, quello dell’assessore allo Sviluppo economico, con delega alle Politiche Internazionali, Alessandro Delli Noci.

“Il progetto Smart Adria Blue Growth rappresenta una sintesi di alcuni degli asset più importanti delle politiche pugliesi attuali e future: blue economy, Smart Specialization Strategy, sostegno all’innovazione ed internazionalizzazione delle PMI e rafforzamento della cooperazione territoriale nel Mediterraneo. Innanzitutto perché parliamo di mare e la Puglia ha un rapporto di lunga data con i temi dell'economia blu. Ciò è sicuramente dovuto alla particolare conformazione geografia della nostra regione: una penisola circondata dal mare con circa 800 km di costa.

Sono più di 15.000, infatti, le imprese pugliesi attive nel settore dell'economia blu, operanti nella pesca marittima, nella lavorazione e conservazione del pesce, nel commercio al dettaglio, nell’acquacoltura, nella nautica da diporto, nel trasporto marittimo e costiero. La Puglia è inoltre la sede di uno dei quattro cantieri nazionali di demolizione navale. Da questi dati sono escluse le attività legate al turismo costiero. Se consideriamo anche questi, la cifra sale a circa 40.000”.

Per la Puglia sono intervenuti anche l'Autorità di Gestione del Programma Interreg IT-AL-ME, Crescenzo Marino e il project manager per i progetti europei di Unioncamere Puglia, Cosmo Albertini

Prima dell’arrivo del Covid-19, secondo i dati di Unioncamere, l’economia del mare era un settore in salute. “Dall’analisi degli ultimi tre bilanci – ha spiegato Albertini - emerge la crescita di alcuni importanti indicatori finanziari: investimenti, fatturato, costi di produzione, ROI. Da migliorare invece i mercati di sbocco dei prodotti, ancora prevalentemente interni. Da qui l’importanza della capacità di investire sull'internazionalizzazione e del coinvolgimento del settore in progetti di cooperazione come Smart Adria, che possono quindi fare la differenza”.

L'obiettivo generale del progetto Smart Adria è infatti il rafforzamento della cooperazione transfrontaliera e della competitività delle PMI operanti nel settore della Blue Economy, nonché lo sviluppo di nuove opportunità di mercato. Il progetto si propone di implementare l'applicazione del modello della Quadrupla-Elica nell'area di Programma, attraverso la realizzazione di attività di capacity building rivolte alle PMI, la facilitazione del trasferimento dei risultati della ricerca, e il coinvolgimento diretto dei policy makers e della società civile.

I lavori della prima giornata sono entrati nel vivo con la presentazione del “Blue economy mapping study”. Lo studio di mappatura della Blue Economy in Puglia, Molise, Albania e Montenegro, realizzato da Regione Puglia, in collaborazione con ARTI, è stato presentato da Ivano Dileo, ricercatore dell’Università degli studi di Bari ed esperto esterno di ARTI.

Partendo dall'impianto metodologico dello studio, che applica il modello della Quadrupla Elica all’interno della cooperazione, Dileo ha evidenziato l’importanza e i vantaggi derivanti dal coinvolgimento di vari attori, sia pubblici che privati, oltre che del mondo accademico e della società civile. Lo scopo è sostenere la competitività delle PMI locali, l'internazionalizzazione, l’accesso ai finanziamenti, la ricerca e il trasferimento tecnologico, il collegamento in rete e la cooperazione verso modelli di rete a valore complesso.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata ai focus tecnici sul futuro ciclo di programmazione. Per la Puglia Carlo Gadaleta, ARTI, ha approfondito il tema della Blue Economy nella S3 regionale, evidenziando come il sud della Puglia sia tra le aree con maggiore specializzazione nel settore a livello nazionale. Dopo aver rilevato i punti di forza e di debolezza del settore, Gadaleta ha sottolineato la necessità di puntare sull'innovazione e sulle nuove nicchie di mercato come fattore competitivo fondamentale per l'economia blu pugliese, sia in settori tradizionali come la pesca o l'acquacoltura (in termini di sostenibilità economica e ambientale), che in settori emergenti come la bio economia blu o le energie rinnovabili marine.

In chiusura l’intervento di Mauro Novello, coordinatore del Segretariato Congiunto del Programma Interreg IT-AL-ME, che ha parlato delle future sinergie tra il Programma 21-27 e la Strategia Macroregionale EUSAIR. È stato inoltre presentato lo stato dell'arte della blue economy nel nostro territorio regionale e in quello dei paesi partner.
“Condividere buone pratiche per un futuro migliore insieme” è stato invece il filo conduttore della seconda giornata.

Nella prima parte della mattinata sono stati presentati alcuni casi di studio particolarmente significativi ed innovativi per il settore: Jovana Tomavic dell’istituto di Biologia marina del Montenegro, ha illustrato il monitoraggio realizzato per rilevare gli effetti della presenza invasiva del Blue Crab nell’Adriatico. Il Callinctes sapidus (granchio blu) è una specie esotica aliena, che da minaccia per l'ecosistema potrebbe diventare un'importante risorsa per la pesca, sia a fini alimentari che commerciali.

Due invece le best practices messe in campo dalla Puglia sull'uso sostenibile delle macro e micro-alghe: Gianluca Bleve, ricercatore dell’Ispa-Cnr e Danila Chiapperini, co-fondatrice di ApuliaKundi, hanno messo a fuoco l’importanza strategica delle alghe nella blue economy, evidenziandone il basso impatto ambientale e gli innumerevoli ambiti di possibile sfruttamento industriale, dal campo alimentare (novel-food), alla farmaceutica, alla cosmetica, ai fertilizzanti agricoli, ai biocarburanti.

Il focus sull’innovazione è stato invece affidato ad Angela Abrescia, che ha raccontato l'esperienza consolidata di Unioncamere Puglia nell'erogazione di voucher per il rafforzamento della competitività delle piccole e medie imprese del comparto pesca e acquacoltura.

Al termine delle presentazioni in plenaria, i lavori sono continuati in tre gruppi distinti su base territoriale, per individuare, alla luce degli approfondimenti condivisi nel corso della Conferenza, alcune raccomandazioni di policy utili a promuovere e rafforzare lo sviluppo futuro della blue economy.

Nel corso della giornata conclusiva, i partner di progetto si sono confrontati sulle policies individuate dai tre gruppi di lavoro e hanno selezionato le proposte più significative, destinate a confluire in un Memorandum of Understanding.

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Pubblicato il 01 febbraio 2021